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Edoardo Sanguineti
CAPRICCIO OPLEPIANO
Pretesti

Biblioteca Oplepiana N. 30
(2010)

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similsonetto speculare

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dure dolcezze ha dato, a me, una donna:
elaborò emorragiche emizampe,
brividi brevi di bestiale bisturi,
operando operose operazioni,
raschiando, rosicchiando, rovinandomi,
aprendo in me acerbissime aperture:
haiàhi, haihài, haihài, haiàhi, haihài!
hoimemì, hoimemì, hoimemimè!
aiuta l'anestetizzato anemico,
riparalo, restauralo, riciclalo:
oversoccorri me, l'opaco occiduo,
benigna e brusca e blanda, alla mia bara:
ecodopplerizzando l'edoardo,
dolci durezze gli ha dato una donna:


(19 novembre 2009)

Il nome della persona cui il “poliacrostico” è implicitamente dedicato appare ripetuto in modo speculare.

 

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epilogo, ovvero sonetto

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posso anche, caro mio, chiudere in versi
spiegando che si illude, per sedurre
(e molto ci si illude) con diversi
accorgimenti: vedi che ridurre
a tutto si può un niente (con perversi,
come noi, poliformi) onde condurre
il tutto a un niente (e qui, bene conversi
e convertìti, è possibile addurre
esempi, i favorevoli, gli avversi,
senza fine, onde, quindi, indurre e abdurre
abducendo, inducendo, i presi, i persi
che noi saremo: e aiuto, occurre, accurre!)
lunga è la storia, e me, qui, mi congedo:
io ho detto e molto e poco, forse, credo:

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(Genova, 30 agosto 2009)

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